L’amore è come un gabinetto pubblico: tutti ne parlano ma ben pochi l’hanno visto
di Maria Spina
Certi che François de La Rochefoucauld ci perdonerà per aver spudoratamente storpiato una delle sue massime più famose* concludiamo con questa puntata la rubrica sui WC interrati: gli stessi che AMA S.p.A. ha progressivamente abbandonato e Cogeim Spa, con la Determinazione dirigenziale del Dipartimento Turismo di novembre 2013 (§ 3, pg. 2), ha preso in carico per 15 anni. A parte le storiche inchieste condotte da Alessio Buzzelli e Valentina Conti per il quotidiano “Il Tempo”, abbiamo notato che molti giornali, da un po’ di mesi, si prodigano sull’argomento. In genere parafrasano quanto annunciato nei vari comunicati di Roma Capitale senza verificare se poi a quei proclami sia data effettiva concretezza. Anche “La Repubblica” del 25 gennaio ha celebrato il programma di ristrutturazione dei gabinetti interrati, con tanto di chioschi di accoglienza per i turisti ma, in assenza di un controllo su quanto è realmente accaduto nei cantieri già installati, ha asserito che le ristrutturazioni erano «partite da alcuni giorni in piazza della Città Leonina, via Zanardelli, piazza San Giovanni, via Carlo Felice, piazza di Spagna e piazza Sonnino [sic!]». L’unico plauso per la serietà lo indirizziamo simpaticamente a Erica Dellapasqua per Bagni da due milioni che non saranno mai pronti e a Claudio Guaitoli e Daniele Leone per il loro video Giubileo, lavori a rilento nei bagni pubblici che documenta lo stato di abbandono in cui versa il cantiere di piazza della Città Leonina. Quando ne abbiamo parlato in questa rubrica, speravamo che almeno All’ombra di San Pietro…, punto nevralgico del turismo giubilare, si procedesse con velocità. Purtroppo non è andata così. Forse a marzo… Noi ci contiamo e, per quel mese, riprenderemo il discorso.
*«L’amore è come un fantasma: tutti ne parlano ma ben pochi l’hanno visto».