Mostra a cura di Alberto Giuliani
Allestimento Roberto Ianigro
Inaugurazione: domenica 27 settembre 2015, dalle 11.00 alle 14.00.
Apertura: dal 27 settembre al 17 ottobre 2015. Orario: dal lunedì al sabato 17.30 – 19.30
Cartella stampa
Domenica 27 settembre alle ore 11 si inaugura, presso la Galleria Embrice (Roma, via delle Sette Chiese 78, Info: Tel. 06.64521396, e-mail: embrice@gmail.com), la mostra Valentina Valentina. L’esposizione, a cura di Alberto Giuliani, rimarrà aperta fino al 17 ottobre, dal lunedì al sabato dalle 17.30 alle
19.30; l’ingresso è libero. Il Catalogo edito da Ermes è disponibile in galleria.
L’occasione espositiva vuole essere un omaggio e insieme una prima ricognizione dell’opera di Valentina Ricciuti (1979-2014), figura di donna e di intellettuale che ha lasciato una profonda traccia nell’ambiente architettonico e in tutte le persone che hanno avuto, in vario modo e a vario titolo, la fortuna di conoscerla. Condensare l’attività di un’artista che ha solcato in pochissimi anni i mari dei linguaggi dell’arte e indagato i fondamenti epistemologici della ricerca creativa è impresa ardua e rischiosa. Il dilemma della strada da scegliere per ricordarla nel modo più opportuno è stato sciolto immaginando un itinerario che provasse a cogliere l’essenza della sua umanità e insieme a restituire la passione e l’intelligenza profuse nell’attività progettuale e di ricerca. La mostra si propone di evocare momenti e aspetti emblematici e cruciali del suo percorso utilizzando mezzi e specifici comunicativi diversi: il macro frammento di un suo progetto riprodotto nel grande piano inclinato dell’allestimento; il pannello contenente pensieri e riflessioni su Valentina, ripreso dalla precedente esposizione del 2007 tenutasi nella galleria Embrice; il documentario, della durata di 30’, realizzato in gran parte attraverso testimonianze filmate nei luoghi per lei significativi; le foto da lei scattate nel corso dei viaggi di studio; gli schizzi e i render delle realizzazioni professionali. Infine, nel monitor di fondo della galleria, appare il video della performance per la tesi del 2004 commentato dal testo poetico che Valentina aveva scritto per l’occasione.
Una sorta di filo conduttore, il pesciolino che si tuffa nel mare, compare impresso sui mattoni realizzati da una fornace umbra su cui sono intervenuti graficamente amici e colleghi e nelle copertine dei Cd che accolgono gli scritti. Si tratta di un’immagine cara a Valentina ripresa anche nella quarta di copertina del catalogo, il quale, nel non facile compito di mettere assieme i diversi piani di lettura, ha cercato di applicare una delle geniali intuizioni di Valentina, ovvero la necessità di recepire gli apporti alla conoscenza del reale dati dalle diverse discipline, organizzandone le rispettive scritture in una sorta di unica grande partitura. Il tentativo di mettere in luce uno dei concetti chiave della visione etica e poetica di Valentina Ricciuti, seppur lungi dall’essere compiuto in maniera esaustiva, ci permette di rinnovare e intensificare il dialogo con la sua ricerca e le sue idee.
Introduzione al catalogo
La mostra vuole essere un ricordo e insieme un omaggio a Valentina Ricciuti, figura di donna e di intellettuale che ha lasciato una profonda traccia nell’ambiente architettonico e in tutte le persone che hanno avuto, in vario modo e a vario titolo, la fortuna di conoscerla. Il tentativo di condensare l’attività di un’artista che ha solcato in pochissimi anni i mari dei linguaggi dell’arte e indagato i fondamenti epistemologici della ricerca creativa, rischia sempre di apparire parziale e inadeguato. Il dilemma della strada da scegliere per ricordarla nel modo più opportuno è stato in qualche modo sciolto proponendo una mostra che provasse a cogliere l’essenza della sua umanità e insieme avesse la capacità di restituire la passione e l’intelligenza profusa nell’attività progettuale e di ricerca. La mostra si propone di evocare momenti e aspetti particolarmente emblematici e significativi del suo percorso utilizzando mezzi e specifici comunicativi diversi: il macro frammento della tesi di laurea riprodotto nel grande piano inclinato dell’allestimento; il pannello contenete le custodie dei 160 Cd con pensieri e riflessioni su Valentina, ripreso dalla mostra del 2007 tenutasi nella galleria Embrice; il documentario della durata di 30’ realizzato attraverso il montaggio delle interviste girate nei luoghi con i quali aveva un legame particolarmente profondo; le immagini delle foto scattate nel corso dei viaggi di studio, degli schizzi e dei render delle realizzazioni professionali. Infine, nel monitor di fondo della galleria, appare il video della tesi del 2004 commentato dal testo poetico che Valentina aveva scritto per l’occasione.
Una sorta di filo conduttore, il pesciolino che si tuffa nel mare, compare impresso sui mattoni appositamente realizzati dalla fornace umbra su cui sono intervenuti graficamente amici e colleghi e nelle copertine dei Cd che racchiudono gli scritti. Si tratta di una immagine cara a Valentina che appare anche nella copertina del catalogo, il quale, nel non facile compito di mettere assieme i diversi piani di lettura, ha cercato di applicare una delle geniali intuizioni di Valentina, ovvero quella della necessità di recepire gli apporti alla conoscenza del reale operata dalle diverse discipline organizzandone le rispettive scritture in una sorta di unica grande partitura. Il tentativo di evidenziare uno dei concetti chiave della visione etica e poetica di Valentina Ricciuti, seppur lungi dall’essere compiuto in maniera esaustiva, ci ha permesso di allacciare con lei un ulteriore nuovo legame che certo ci sarà di aiuto nell’approfondire lo studio della sua figura negli anni a venire. – Alberto Giuliani